Oggi, sempre più donne diventano produttrici di olio extravergine di oliva. Sono sempre più numerose le donne che si occupano di olio in Italia. In tutte le fasi del processo produttivo e in tutti i settori del comparto.
Come per tutti i prodotti di qualità, anche la produzione dell’olio extravergine richiede passione, professionalità e un grande impegno. E le donne, si sa, hanno una capacità produttiva incredibile, riuscendo a lavorare intensamente per molte ore. Sono un grande motore di ricerca, sviluppo e innovazione.
Olivicoltrici, ricercatrici, insegnanti, chimiche e assaggiatrici promuovo ormai da tempo la cultura e la conoscenza dell’arte olivicola e una corretta immagine dell’olio extravergine.
Donne che si battono da anni perché il ruolo femminile non venga più relegato ad un ruolo marginale nel contesto olivicolo, e che vogliono promuovere la cultura e la conoscenza dell’arte olearia affinché ci sia una giusta visione dell’olio di qualità.
Le signore dell’olio della Piana
In Calabria è in atto una rivoluzione nelle campagne della piana di Gioia Tauro. E’ la storia di un gruppo di imprenditrici che hanno riconvertito le loro colture e attraverso un lavoro maniacale sono riuscite a imporsi sui mercati. Una rivoluzione che ha il colore verde intenso dell’olio extravergine e che è animata dalla passione e dalla competenza delle donne.
Negli ultimi 10 anni, nell’olivicoltura di questo territorio tutto è cambiato. Le reti sui terreni e l’olio lampante sono stati sostituiti da macchine scuotitrici ed extravergini di altissima qualità. E in questo processo alcune imprenditrici sono state pioniere e artefici nel rilancio del nome della Calabria sui mercati nazionali e internazionali.
Esperte degustatrici
Se non riconoscete un odore chiedete a una donna! Le donne infatti, hanno una spiccata sensibilità verso aromi, profumi e sapori; e anche nel caso specifico della degustazione degli oli da olive le donne hanno una marcia in più!
Che poi siano state poco presenti nell’ambito della degustazione degli oli extravergine d’oliva è vero, ma ci sono ragioni storiche che hanno sempre destinato ad un ruolo maschile tale compito. Ma ora le cose, anche nell’ambito della degustazione, stanno cambiando.
Ad esempio, ad Alghero (Sassari) è nato il concorso “La degustatrice di olio d’oliva” riservato alle donne esperte di assaggio di oli extravergini di oliva, con l’intento di favorire la crescita culturale nel settore oleario e dare alla donna, consumatrice quotidiana di questo prezioso alimento, gli strumenti necessari per effettuare al momento dell’acquisto una scelta consapevole e informata.
Le donne possono portare nel mondo dell’olivicoltura, forse ancora un po troppo incentrato sugli uomini, un approccio diverso verso l’olio, non soltanto mero commercio, ma anche e soprattutto valorizzazione di un alimento alla base della nostra cultura, tradizione e storia.
Le associazioni al femminile
Anche nell’ambito dell’associazionismo negli ultimi anni sono sorte importanti organizzazioni che raggruppano donne impegnate nell’olivicoltura. Tra le più importanti l’associazione nazionale Donne dell’Olio e Pandolea.
Donne dell’Olio
Donne dell’olio è un progetto importante che si propone di restituire un’immagine positiva e armonica al comparto oleario, che negli ultimi anni ha conosciuto fin troppe divisioni e lacerazioni al suo interno, sfruttando il lato conciliante e costruttivo delle donne.
L’associazione nazionale delle Donne dell’Olio è stata fondata il 19 aprile 2000 in Veneto e ha sede a Cavaion Veronese, grazie all’iniziativa di alcune produttrici. Nel corso del tempo, poi, l’Associazione è andata via via arricchendosi di altre professionalità.
Alle produttrici si sono affiancate olivicoltrici, frantoiane, agronome, ricercatrici, oleotecarie, chimiche, assaggiatrici, chef e altre ancora. Tanto che, oggi, la presenza di una pluralità di esperienze e di competenze è uno degli aspetti che caratterizzano l’associazione.
La presidente dell’associazione è Laura Turri. Produttrice e proprietaria di un’azienda olivicola di famiglia dichiara che i principi del gruppo sono definiti proprio per combattere “questa mancanza di convinzione e di fiducia che sta attraversando il settore, in un periodo pieno di contraddizioni, quando i prodotti di altissima qualità non trovano il loro giusto posto sul mercato”.
L’obiettivo dell’associazione è quello di aiutare le donne a fare tutto da sé, con le proprie forze, senza ricorrere a salvagenti ingombranti, che intaccano valori come libertà e indipendenza.
Pandolea
Un’altra associazione di donne che giocano un ruolo importante nella cultura dell’olio si chiama Pandolea.
Sorta a Roma il 27 marzo del 2003, Pandolea è un’associazione senza fini di lucro che riunisce soprattutto produttrici di olio extra vergine d’oliva, ma anche altre donne fortemente legate al mondo dell’olio come agronome, ricercatrici e giornaliste.
Un gruppo di donne si sono ritrovate insieme e hanno valutato di avere in comune esperienze, realtà, problemi e passioni da mettere intorno a un tavolo comune. Altre donne si sono presto unite a loro, oggi l’associazione conta oltre 40 socie che condividono l’interesse nel promuovere la cultura dell’olio extra vergine.
L’obiettivo primario dell’associazione è quello di mettere in rete donne dell’olio di territori diversi per condividere esperienze, confrontarsi e sostenersi. La mission di Pandolea è quella di educare i giovani ad una alimentazione sana e consapevole, far conoscere la dieta mediterranea come modello da seguire e che ha alla base l’olio EVO.
Come sottolinea la presidente di Pandolea Loriana Abbruzzetti: ”L’olio di oliva è uno dei pilastri della tradizione gastronomica mediterranea e della alimentazione nutraceutica, chiave di volta per le tendenze alimentari del prossimo futuro”.
“You” l’extravergine per le Donne
L’influenza femminile si manifesta anche in progetti particolari come “You, l’olio per te donna”. Un extravergine ideato da Alice Sommariva. Figlia di Agostino Sommariva, titolare dell’omonima azienda, ha creato quest’olio in ricordo della zia Mina prematuramente scomparsa nel 2015 che è stata una dei suoi punti di riferimento sia sul lavoro che nella vita. Un olio evo monocultivar Taggiasca declinato tutto al femminile di cui parte del ricavato viene devoluto ad associazione che si battono per i diritti delle donne in difficoltà.
Donne che ogni giorno combattono una propria personale battaglia, o contro una malattia, o contro la violenza fisica, psicologica e sessuale, o contro la discriminazione di genere o contro il body shaming. Un omaggio a tutte le donne che lottano contro pregiudizi, violenza , sopraffazione e malattia.
Le olive con cui viene prodotto, provengono tutte da uliveti di proprietà femminile e tutte le bottiglie sono numerate. La confezione è arricchita dal “Diario di Alice” che raccoglie la cronaca di come è nato il progetto e la sua realizzazione con un viaggio a ritroso dalla realizzazione di questo obiettivo al giorno della scomparsa di Mina Sommariva.