Xylella in Puglia, il batterio killer avanza

Dall’Italia alla Corsica fino alle Baleari, la Xylella fastidiosa continua incessantemente a fare vittime mettendo a rischio migliaia di ulivi emblema delle bellezze paesaggistiche del nostro Paese. Simbolo di questa catastrofe è la Puglia, dove l’olivo è un vero e proprio valore tanto da figurare anche nello stemma della regione. Qui il batterio killer si è insinuato fin dal 2013 e da allora si è moltiplicato mettendo a rischio anche la famosa “Piana degli ulivi”, vero e proprio patrimonio storico del Salento con esemplari dalle origini antichissime.

Una situazione gravissima che ha messo in ginocchio la produzione di olio extravergine di oliva della regione simbolo dell’olivicoltura italiana. Sono tre le aree maggiormente colpite dalla Xylella: Lecce, Taranto e Brindisi con un danno arrecato a oltre 17mila ettari di terreni, ma non si esclude che il batterio possa presto estendersi ad altre aree della Puglia.

Le cause della malattia

Vediamo  quali sono le cause e i maggiori danni che la Xylella fastidiosa arreca alle piante di olivo. Il batterio vive e si riproduce all’interno della linfa delle colture che lo ospitano ed è in grado di provocare pesanti alterazione nel sistema vitale della pianta portandola alla morte. Vittime preferite di questo tipo di virus come ben sappiamo sono purtroppo gli ulivi che dopo essere stati infettati si seccano rapidamente.

Quando una pianta si ammala i batteri iniziano a produrre un gel nello xilema che ostruisce il flusso di acqua verso i vasi linfatici dell’olivo e ne blocca il nutrimento. Ci accorgiamo che un esemplare è stato vittima della Xylella fastidiosa perché i suoi rami verdi e rigogliosi iniziano a seccarsi. La malattia avanza lentamente e bisogna prestare attenzione ai primi sintomi e intervenire preventivamente evitando la morte della pianta e il diffondersi del virus. Altri sintomi evidenti sono la mancata comparsa di germogli e l’inscurimento interno del legno dei rami.

Abbattimento ulivi a causa della Xylella fastidiosa

Una situazione al collasso

Tra i maggiori motivi di questa catastrofe che pare non avere una fine  non c’è però solo l’avanzata continua e inesorabile del batterio killer.  Ad aggravare ulteriormente una situazione già al limite ci pensa in molti casi anche la cattiva manutenzione degli oliveti da parte degli stessi produttori di olio extravergine di oliva. L’insetto portatore della Xylella si annida con facilità tra le erbacce di terreni incolti e infetta facilmente gli ulivi. Il mancato tempestivo abbattimento degli alberi malati è poi uno dei maggiori vettori di propagazione della malattia.

I finanziamenti stanziati dalla Regione Puglia per consentire alle aziende olivicole colpite di ricominciare a fare investimenti sono solo una piccola toppa ad una situazione che appare insostenibile. La disperazione degli agricoltori che ogni giorno vendono gli olivi di loro proprietà ammalarsi e dissecarsi inesorabilmente è palpabile. Capita così a volte, come è avvenuto in provincia di Bari pochi giorni fa, che i proprietari terrieri diano alle fiamme gli ulivi dalle chiome disseccate per il timore che la malattia possa essere accertata e interi ettari di uliveti abbattutati.

Intanto agli inizi dello scorso mese di aprile il Ministro Martina ha reso obbligatori i trattamenti chimici sugli olivi infetti. Decisione che suscitato le veementi proteste da parte di produttori e aziende bio del settore. Secondo Aiab Puglia il trattamento con pesticidi rappresenta un grave attentato all’agricoltura bio, con ripercussioni economiche, ambientali e sanitarie in tutta la regione.

Un’unica via di fuga

Purtroppo ad oggi non esiste una cura contro la Xylella fastidiosa che debelli definitivamente il batterio. A confermalo è il commissario europeo Andriukaitis che indica nella quarantena con rimozione delle piante infette l’unica strada percorribile per fermare l’epidemia. A fronte di una situazione così grave il ministro tornerà in Puglia per discutere sulle possibili vie da seguire per limitare i danni. La situazione in Italia peggiora ogni anno dimezzando la produzione di olio extravergine di oliva e costringendo gli agricoltori a chiudere i loro frantoi.

Anche il presidente della regione Puglia Michele Emiliano si è speso a riguardo: “Chiediamo al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che è ministro dell’Agricoltura ad interim, un decreto legge immediato che ci consenta di rispettare le direttive europee, per accelerare le procedure di abbattimento degli alberi infetti.  Con le norme attualmente in vigore abbiamo ancora molte decine di alberi che non riusciamo ad abbattere per vari impicci di natura giuridica.  Ritardi che, come ha spiegato lo stesso ministro, potrebbero portare a gravi sanzioni da parte dell’Unione Europea.

Intanto per porre rimedio a una situazione al limite, nel nostro Paese è stato reso effettivo un decreto per il contenimento della Xylella fastidiosa che prevede tre soluzioni possibili: l’eradicazione entro un raggio di 100 metri attorno agli ulivi infetti, il contenimento con interventi di potatura per favorire l’arieggiamento della pianta e il divieto assoluto a piantare nuovi esemplari nelle aree infette.

Un primo passo a sostegno dei piccoli produttori di olio evo pugliese. Un’iniziativa che deve dar seguito a molti altri interventi concreti per salvaguardare un patrimonio olivicolo dal valore inestimabile per la Puglia e per tutto il mercato dell’extravergine italiano.

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