Come ogni anno ritorna immancabile l’appuntamento con la guida Oli d’Italia 2018 edita da Gambero Rosso in collaborazione con Unaprol, dedicata all’olio extravergine di oliva presentata in occasione dell’ultima edizione di Vinitaly. Il volume con otto anni di storia alle spalle, si compone di 528 pagine e presenta 743 varietà di oli differenti e 476 aziende con un panorama completo sui migliori prodotti d’Italia. Le pagine guidando il consumatore in un percorso sensoriale alla scoperta delle eccellenze regionali.
L’edizione Oli d’Italia 2018 vede assaggiatori e capi panel raccontare il mondo dell’olio extravergine ad un pubblico sempre più vasto di appassionati, spiegandone pregi e qualità per una selezione sempre più consapevole degli oli che accompagnano la dieta quotidiana di ognuno di noi.
Le monocultivar protagoniste
Le monocultivar sono le vere protagoniste dell’ultima edizione della guida, come spiega il suo curatore Stefano Polacchi: “Sono aumentate in modo esponenziale le etichette monocultivar da una sola varietà di oliva spesso locale. È il segnale di come si cerchi di interpretare il proprio territorio, la campagna, la collina o la piana dove sorge l’oliveto. Fino a pochi anni fa si mischiava in modo indifferenziato, oggi si tende a distinguere, a esaltare l’espressività del prodotto”. Ciò non significa che un olio da singola cultivar sia migliore di un blend, piuttosto che “si tratta di una scelta figlia di un percorso di approfondimento che porta a interpretare la propria storia”.
I migliori extravergine premiati e i premi speciali
Come ogni anno le 743 varietà di oli presenti sono state premiate con le immancabili Foglie, una per gli oli puliti di buona fattura, due per oli ben fatti precisi ed equilibrati, tre per oli eccezionali ed emozionali e due rosse per gli oli eccellenti. 161 i prodotti che dal Nord al Sud della nostra penisola si sono aggiudicati il massimo riconoscimento tra gli Oli d’Italia 2018.
Dal miglior fruttato al miglior blend
Attenzione particolare anche ai premi speciali, 13 in totale, assegnati da Oli d’Italia 2018 alle aziende produttrici che si sono distinte per innovatività e rispetto della tradizione, valorizzando le migliori qualità di olio extravergine di oliva monocultivar e blend. Il premio come Miglior fruttato leggero è stato assegnato al Monocultivar Premessa Belfiore di Castelnuovo di Magra in provincia di La Spezia. Mentre un premio ad ex aequo come Miglior Fruttato Medio è spettato alla Monocultivar Ascolana Conventino di Monteciccardo e al ligure Extremum Colabella Monocultivar Taggiasca di Paolo Cassini.
Miglior fruttato intenso è invece l’Olivastro Monocultivar Itrana Quattrociocchi di provenienza laziale. I Miglior Monocultivar ad ex aequo sono l’Incipit Monocultivar Nostrale di Fellito di Marco Rizzo in provincia di Salerno e il Monocultivar Leccino Bio Pruneti di origine toscana. Il premio come Miglior biologico a pari merito spetta all’Olio extravergine di Oliva Bio Giovanni Batta dell’Umbria e al Monocultivar Casaliva Bio Olio Cru del Trentino. Premiati come Miglior blend il barese Affiorato Olio Intini e il Dop Valli Trapanesi Bio Titone di origine sicula.
Dal miglior Frantoio alla miglior performance territoriale
Premio come Miglior frantoio a Le tre Colonne di Salvatore Stallone direttamente dalla Puglia. I Migliori oli Dop sono invece il siciliano il Polifemo Dop Monti Iblei Monocultivar Tonda Iblea Viragì e l’Olinto Dop Chianti Classico Monocultivar Frantoio Bio Podere Grassi dalla Toscana. Abbiamo poi i Migliori Igp: il toscano Madrechiesa Terenzi e il Cherubino Centesimato Igp Sicilia Monocultivar Nocellara del Belice Bio Terraliva. Miglior rapporto qualità prezzo per l’abruzzese Oliva Grossa Monocultivar Bella di Cerignola La Svettola e per il Giove Monocultivar Coratina Depalò Oleà di provenienza barese.
Azienda dell’anno è Trappeto di Caprafico Tommaso Masciantonio direttamente dall’Abruzzo, mentre il Miglior olivicoltore è Doria di Cassano allo Ionio in provincia di di Cosenza. Chiudiamo con la Miglior performance territoriale che vede protagonisti ad ex aequo l’Olearia San Giorgio dalla calabria e i Colli Etruschi direttamente dal lazio.