Negli ultimi anni, si parla molto del tema della sostenibilità sia in ambito edilizio che nel food & wine. La sostenibilità permette uno sviluppo sano sia per i popoli che vivono il presente che per le nuove generazioni.
Gli olivicoltori sono sempre più attenti all’ambiente sia per una questione etica, che per la salvaguardia della terra e degli ulivi. In Italia infatti disponiamo di un patrimonio antichissimo per quanto riguarda gli uliveti. Patrimonio importante da preservare per le generazioni future. Un’azienda che produce e coltiva in modo sostenibile deve, in primis, non creare impatto ambientale… Cosa vuol dire? ridurre al minimo lo spreco di risorse idriche, cercare di non apportare modifiche irreversibili al terreno, cercare di non coltivare in maniera intensiva e di rimanere una piccola impresa.
L’agricoltura sostenibile privilegia quindi i processi naturali, cercando di non intaccare gli alimenti con prodotti chimici. È un modo etico di produrre alimenti, un modo che permette di essere socialmente accettabili e di risparmiare agli agricoltori.
Ci sono vari modi di coltivare in modo ecologico e quindi sostenibile:
Permacoltura
O “ecologia applicata” è un tipo di agricoltura sostenibile che mira a progettare ambienti per esseri umani simili ad ecosistemi naturali. Oggi sta prendendo sempre più piede anche se è attiva dal 1977.
É uno stile di vita viene inventato da Bill Mollison che, in Australia ha iniziato a creare ambienti completamente eco-sostenibili e autonomi. Certo è molto più semplice creare ambienti simili ad ecosistemi naturali in realtà come l’Australia è molto complesso
Agricoltura Biodinamica
Agricoltura sostenibile significa anche agricoltura biodinamica. Questo modo di coltivare è un altro esempio di come si può curare la natura senza avvalersi dell’utilizzo di pesticidi. Molti usano la calce, il verderame, ma alla fine il terreno ne risente, così come i frutti che vi nascono.
É un modo di coltivare molto discusso; alcuni pensano sia una trovata di marketing, altri invece la apprezzano. C’è da dire che, a differenza del biologico che ammette alcuni pesticidi, questo tipo di agricoltura deve essere interamente naturale e “lasciare che la natura faccia il suo corso”.
“Coltivare aiutando gli altri”
L’agricoltura sociale è prettamente dedicata alle persone con particolari problemi ed esigenze o a categorie specifiche come per esempio gli anziani e bambini. É un modo diverso di coltivare.
Oltre ad aiutare il prossimo, impegnando persone con disabilità o bambini durante l’estate ( fattorie didattiche) , è anche un modo di coltivare sostenibile. La maggior parte delle associazioni che si occupano di agricoltura sociale recuperano terreni abbandonati o sotto sequestro. Bonificano i terreni e iniziano a produrre in maniera sostenibile.
l’Italia è un territorio che dal punto di vista agroalimentare ha tutto.
Spesso l’innovazione è anche la ricerca e l’evoluzione del passato.
Per quanto riguarda gli uliveti abbiamo alcune delle piante più antiche e varie del pianeta che ci permettono di essere unici.
La qualità è altissima, ma sopratutto l’attenzione alla sostenibilità che sopratutto i piccoli produttori hanno è magistrale.
Un’alimentazione sana è uno dei passi più importanti da fare, sia per quanto riguarda il nostro corpo, che l’aiuto per l’ambiente e l’ecologia; negli anni abbiamo sfruttato l’ambiente talmente tanto che abbiamo ridotto il pianeta ad essere al collasso.
“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”(Andy Warhol)