Qual è il giusto prezzo per l’olio extravergine di oliva?

Prezzo dell’olio extravergine: quanto costa un buon olio extravergine?

Sul prezzo dell’olio di oliva al litro si discute sempre molto. In un negozio o in un supermercato, di fronte a scaffali con una grande varietà di prodotti offerti e prezzi che variano tra i 3 e i 20 euro al litro, anche il consumatore più esperto rischia di rimanere disorientato e di aver le idee confuse. Sarà capitato a chiunque di chiedersi come mai una così grande varietà di prezzi per lo stesso prodotto. Perché un litro d’olio extravergine possa costare così poco o cosa avrà di speciale quell’olio per costare così tanto? Di fronte a questa giungla di prezzi, i produttori si indignano, i consumatori si sentono confusi e a rimetterci sono le produzioni di qualità.

Chiariamo subito il punto più importante. Il prezzo di un olio extravergine di oliva italiano di qualità non può essere inferiore a 8 euro al litro.

Qualsiasi olio venduto a un prezzo più basso non può essere un vero olio extravergine prodotto a regola d’arte in Italia da olive italiane sane. Tanto più il prezzo di vendita è lontano da questo valore di riferimento, tanto più c’è il rischio che l’olio sia di bassa qualità, difettato se non addirittura dannoso per la salute.

Come si calcola il prezzo dell’olio di oliva

Per capire perché un olio di qualità deve costare almeno 8 euro al litro bisogna capire cosa si nasconde dietro a questa cifra. Ovvero ragionare su tutti i costi legati alla produzione e alla commercializzazione dell’olio. Solo così si può arrivare a fissare il giusto prezzo per un litro di olio extravergine.
Per fissare il prezzo di un litro di olio bisogna considerare:

  • il costo di raccolta delle olive, che varia molto se si effettua manualmente oppure tramite macchine;
  • la tipologia di olio, ad esempio se è un monovarietale o un blend;
  • il costo di molitura;
  • il costi di imbottigliamento e di distribuzione;
  • i costi accessori, legati alla manutenzione del terreno e delle piante (concimazione, trattamenti biologici o fitoterapici, potatura, pulizia del terreno);
  • le tasse e le imposte
  • i costi di certificazione (se si tratta di un olio DOP, IGP o biologico).
  • i costi di trasporto.

Non tutti i produttori sono uguali

Questi costi variano molto se a sostenerli è poi una grande multinazionale dell’imbottigliamento che acquista grandi volumi di olio sui mercati internazionali e poi lo confeziona e lo distribuisce con un prezzo molto competitivo. Questo è un olio caratterizzato da una qualità organolettica standardizzata. Oppure se a sostenerli sono aziende italiane medio-piccole, che producono olio di fascia medio-alta, extravergini di grande qualità, dalle spiccate proprietà salutistiche e dal profilo aromatico peculiare e distintivo e che puntano sulla qualità. In questo caso il produttore segue e gestisce personalmente quasi tutto il processo produttivo, affrontando maggiori rischi di impresa e costi di produzione più elevati.

I fattori ambientali e la resa della stagione olearia

Infine bisogna poi valutare anche la resa di ciascuna stagione olearia. Come accade per l’uva, ci sono annate migliori di altre e la quantità di olive prodotte varia di anno in anno. Di conseguenza, i prezzi possono oscillare anche di molto in base alla quantità di olive prodotte e alla quantità di olio contenuta nei frutti. La resa dipende essenzialmente da fattori quali il clima e la presenza o meno di infestazioni come quelle della mosca olearia. Nelle annate in cui la produzione è scarsa, a maggior ragione i prezzi non possono essere bassi. E’ una legge di mercato.
Tenuto conto di tutti questi fattori, il prezzo al litro di un olio extravergine di oliva di qualità e 100% italiano non può e non deve essere inferiore a 8 euro al litro.

Cosa indica un prezzo olio di oliva al litro basso

Ma nonostante questo valore soglia, accade spesso di vedere sugli scaffali dei supermercati oli extravergine di oliva venduti a un prezzo anche molto inferiore, diciamo dai 3 ai 5 euro.

Nella maggior parte dei casi un prezzo basso indica un’origine non italiana delle olive o dell’olio.
In molti casi vengono usati oli di provenienza comunitaria (l’indicazione deve essere presente in etichetta). Quello che viene presentato come olio italiano è in realtà una miscela di oli di diversi Paesi e di diversi livelli di qualità.
La normativa in vigore non è sufficiente adeguata a proteggere i produttori italiani e i consumatori. Così, con qualche passaggio, sugli scaffali dei nostri supermercati viene venduto come italiano olio spagnolo, greco, turco o magrebino.

Perché scegliere piccoli produttori di olio di oliva

Dunque, l’aspetto più importante da considerare quando si sta valutando l’acquisto di un litro di olio extravergine di oliva oltre al prezzo è la filiera produttiva.
Poter avere accesso a informazioni certe e tracciabili sull’origine dell’olio è una garanzia di qualità. Sapere dove sono state raccolte le olive, a quali trattamenti sono state sottoposte le piante, che tipo di raccolta è stata fatta, qual è stato il sistema di molitura adottato permette di scegliere con consapevolezza cosa acquistare e cosa portare in tavola.
Solo scegliendo un olio prodotto da piccole e medie aziende italiane che puntano sulla qualità più che sulla quantità, puoi essere certo di avere accesso a queste informazioni e la certezza che quella contenuta nelle bottiglie è una vera spremuta di olive!

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