La coltivazione dell’olivo in Lombardia ha origini molto antiche. Già in epoca preromana l’olivicoltura era nota sia nelle zone del Lario che del Sebino (meglio conosciuti, rispettivamente, come Lago di Como e Lago d’Iseo). L’olivicoltura si diffuse soprattutto nel Medioevo, grazie all’inizio della viticoltura intensiva sulla Riviera Vresciana del Benaco: qui i monaci lo impiegavano per l’illuminazione delle chiese e per i riti sacri. Nel territorio circostante il Lago di Garda, i primi uliveti risalirebbero addirittura all’età del bronzo. L’ottima qualità dell’olio prodotto nei terreni posti attorno a questo lago ha portato nel corso dei secoli diversi letterati a celebrarne le virtù; tra i più conosciuti è possibile ricordare Catullo, Goethe e D’Annunzio.
L’oro verde lombardo condivide, con quello prodotto in Valtellina, il primato di olio “più settentrionale“, in quanto ricavato da piante poste al di sopra del 46° parallelo nord. I 2.2000 ettari destinati all’olivicoltura, concentrati nella provincia di Brescia, producono circa 700 tonnellate l’anno. Piccoli numeri, ma di alta qualità: la regione vanta due tipologie di olio DOP, e beneficia di esportazioni non solo in altri Paesi europei (soprattutto Francia e Germania), ma anche Emirati Arabi, Giappone e Stati Uniti.
- La denominazione olio extravergine d’oliva dei Laghi Lombardi è riservata all’olio extra vergine di oliva prodotto nei territori limitrofi ai laghi Sebino e Lario. L’indicazione geografica Sebino è riservata all’olio ottenuto dalla varietà di olivo Leccino, in quantità non inferiore al 40% e dalle varietà Frantoio, Casaliva, Pendolino e Sbresa in misura non superiore al 60%. Per l’olio a denominazione geografica Lario devono essere utilizzate olive della varietà Casaliva, Frantoio e Leccino in quantità non inferiore all’80%. Il DOP Laghi Lombardi è un olio giallo dorato dai riflessi verdi chiari, con profumi fruttati leggeri e vegetali; al palato è morbido ed armonico, dolce, con lieve punta piccante. Grazie alla sua dolcezza, si abbina bene a creme di verdura, insalate (soprattutto verdi a foglia tenere) e polenta.
- L’olio Garda DOP, accompagnato dalla menzione geografica Bresciano, si presenta giallo dai riflessi verdolini, con note fruttate medio-leggere, sentori erbacei e di mela. Armonico, dal gusto vegetale di carciofo, con leggera punta piccante e richiami di mandorla in chiusura. L’olio si abbina bene a carni bianche ai ferri, alle insalate ed ai primi piatti con condimenti leggeri.
La provincia di Brescia è la più attiva nella produzione, seguita da Bergamo, Como, Lecco e Mantova. Nel corso degli ultimi anni, proprio la Lombardia si è rivelata la regione italiana nella quale l’acquisto di olio extravergine di oliva per la grande distribuzione è risultato più elevato.
Per quanto concerne le cultivar, le principali varietà lombarde sono il Frantoio, Leccino, e la Casaliva, ma sono diffuse anche Pendolino, Moraiolo e Sbresa.
La leggerezza e la delicatezza tipici di questi oli consentono di utilizzarli su varie pietanze: con gli antipasti, su pesce di lago, su carpaccio di carne o bresaola, su formaggi e verdure, come condimento su insalate, paste e minestre e addirittura nella preparazione di alcuni dolci. L’olio lombardo è particolarmente adatto in pasticceria in quanto dona aroma, morbidezza, sofficità e rappresenta una buona soluzione per chi ha qualche intolleranza ai derivati del latte.
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