Save The Olives non è solo un progetto ma un vero e proprio grido di speranza per l’olivicoltura pugliese falcidiata dalla xylella fastidiosa. La Onlus che porta questo nome è quella creata da Agostino Petroni e Costantino Parma. Due giovani pugliesi che, dopo aver girato per il mondo, sono tornati nella loro terra natia e combattono contro il batterio killer che la sta mettendo in ginocchio. Il loro obiettivo? Sperimentare sul campo la correlazione tra buone pratiche agronomiche e innovazione scientifica. Educare gli olivicoltori pugliesi sui modi per contrastare la xylella.
Un’epidemia mortale
La xylella fastidiosa è causata da un insetto noto come sputacchina. Un parassita che si nutre della linfa delle piante e trova terreno fertile nelle terre incolte. Una piaga straziante che avanza senza sosta e trasforma ettari di uliveti secolari in un vero e proprio cimitero. Chilometri e chilometri di terre rase al suolo e 20 milioni olivi colpiti. Una prospettiva allarmante con la possibilità che entro i prossimi 10 anni il loro numero possa salire a 68 milioni in tutto il Mediterraneo.
I fondatori di Save The Olives hanno visto produttori di olio extravergine di oliva perdere tutto. Contadini che impotenti hanno osservato i loro ulivi avvizzire e disseccarsi. La xylella scorrere nella loro linfa vitale. I sorrisi e la soddisfazione del duro lavoro di una vita intera andare in fumo e trasformati in pianto e desolazione.
Una minaccia per tutta l’olivicoltura nazionale
Un panorama straziante che ben presto potrebbe rappresentare non solo la Puglia ma anche l’intero bacino del Mediterraneo. Calabria, Sicilia, Sardegna, Toscana e Lazio. Tutte le regioni che hanno fatto della produzione di olio extravergine di qualità il loro fiore all’occhiello potrebbero venire travolte da una simile catastrofe.
Una prospettiva allarmante. A rendere tutto ancora più terribile è il fatto che, come sostiene il gruppo di esperti fitosanitari dell’EFSA, attualmente non si conosce un metodo attendibile per curare le piante malate sul campo. Non c’è davvero alcun mezzo allora se non quello di chiedere ai produttori di olio extravergine di abbattere ulivi secolari che hanno resistito per millenni e sono ormai parte integrante della loro famiglia?
Agostino e Costantinonon la pensano così. Hanno cercato un modo per ridare speranza a una terra dove la sperimentazione scientifica è purtroppo ancora guardata con sospetto. Una regione dove si pensa che l’unico modo possibile per contrastare il batterio portatore di morte sia bruciare ettari di terreni.
Così combattiamo la Xyllela Fastidiosa
“Vedere un ulivo che soffre in qualche modo ci provoca dolore. Quando muore c’è una parte di noi che ci accompagna. Tra le menti e le risorse nel settore della tecnologia alimentare, ci sono possibilità illimitate di rigenerare gli ulivi. Grazie a questo possiamo combattere la xylella fastidiosa e mantenere intatta e fiorente una parte vitale del nostro paesaggio globale”, spiega Agostino Petroni.
Grazie alla ricerca scientifica i fondatori di Save The Olives hanno coinvolto ricercatori specializzati per eseguire analisi batteriologiche sugli ulivi. In questo modo si è identificata la presenza della xylella fastidiosa. L’attenzione scientifica ha lo scopo di individuare varietà di ulivi tolleranti e resistenti al batterio. Studiare le loro caratteristiche e trovare un rimedio efficace.
Una delle soluzioni più accreditate sperimentate è quella dell’innesto. Pratica che consiste nell’innestare olivi quasi completamente resistenti alla xylella su esemplari millenari. La speranza è quella di salvarli e proteggere il patrimonio storico e il paesaggio salentino.
Attualmente questa tecnica è stata sperimentata su un appezzamento di terreno di 2 ettari, affidato ad Agostino e Costantino. Ma il loro scopo è quello di creare un campo sperimentale in collaborazione con i Paesi produttori di olio extravergine di oliva del Mediterraneo. In questa area si potrà sperimentare con la tecnica dell’innesto varietà di olivi provenienti da tutto il bacino, soprattutto dalle terre dove la xylella non è ancora presente. Un altro obiettivo importantissimo della Onlus è quello di educare gli olivicoltori pugliesi. Lo scopo è quello di fornire loro gli strumenti e le giuste conoscenze per poter resistere e convivere con la malattia.
Attraverso la sperimentazione, l’educazione e la vicinanza ai giovani olivicoltori Save The Olives sta dando una vera speranza ala Puglia. Una regione che sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia millenaria. Un supporto concreto ai suoi produttori di olio extravergine che, ora più che mai, hanno disperatamente bisogno di aiuto.
Per un ulteriore approfondimento sulla xylella leggi il nostro articolo “La Xylella arriva al Seed&Chips di Milano“.