Gli oli del Friuli Venezia Giulia

Come avvenuto per la maggior parte delle coste affacciate sul Mediterraneo, estremo lembo dell’Adriatico compreso, sono stati gli antichi Romani a dare il via alla coltivazione delle piante d’ulivo in Friuli Venezia Giulia. Nonostante la sua collocazione geografica Il Friuli rappresenta una regione dove la coltivazione dell’olivo è fiorente. Infatti in questo territorio il clima è mitigato da venti provenienti dalle vicine coste e dalla presenza delle Alpi Cariniche e Giulie, una barriera naturale contro i venti freddi provenienti da nord.

Gli oli del Friuli Venezia Giulia sono tra i più apprezzati in Italia e lolio extravergine di oliva friulano ha origine, in grande percentuale, dalle olive coltivate nei versanti Sud della fascia collinare. Tali terreni possono beneficiare dell’influsso costante esercitato dalla brezza e della presenza del mare a mitigare le temperature. Questo consente alle piante di non soffrire terribilmente le temperature rigide dei mesi invernali.  

Le cultivar più diffuse

Dopo alcuni  anni in cui alla coltivazione delle piante di olivo si è preferita quella della vite, meno soggetta all’influenza di condizioni climatiche favorevoli, a partire dagli anni ’70 assistiamo a una progressiva rivalutazione della coltura.  All’inizio del nuovo millennio gli ettari destinati all’olivicoltura sono passati da poco più di 30 a più di 400 e l’olivo è di nuovo protagonista, in particolar modo nei dintorni di Trieste, nella provincia di Gorizia e di Udine.

La varietà di cultivar  più diffusa in questi territori è senza dubbio la Bianchera, che rappresenta più del 50% delle piante nell’area triestina ed è al moneto l’unica varietà autoctona in fase di sviluppo. Ci sono poi altre varietà preeistenti:  Bruka, Carbonara e e gentile di Rosazzo. In questi territori si possono trovare la cultivar Leccino, Maurino e Pendolino di origine toscana che si caratterizzano per una buona resa in olio e per la loro resistenza al freddo tipico di questa regione. Non mancano inoltre cultivar di Itrana di origine laziale e Grignan, Casaliva e Favarol provenienti dal Lago di Garda.

La Tergeste Dop

La traformazione delle olive avviene in 13 frantoi regionali  e, per  la produzione di oli di eccellenza tutelati dal marchio DOP, il più famoso dei quali è l’Olio di oliva Tergeste DOP, riconosciuto come tale a partire dal 2005.

Olio extravergine di oliva “Ul’ka”

Tale olio è ottenuto dalle cultivar Bianchera-Belica in quantità che non deve essere mai inferiore al 20%,  si presenta di colore giallo con riflessi verdi e ha note fruttate di medio intense con sentori di erba fresca e mela. Il suo gusto vegetale è ricco di sensazioni sia amare che piccanti che ne fanno un perfetto abbinamento con i piatti tipici della regione. La lavorazione delle olive destinate alla sua produzione avviene manualmente e meccanicamente entro il 31 dicembre e le stesse devono essere lavorate entro massimo tre giorni dalla raccolta.

Tra i produttori della Dop Tergeste troviamo Parovel che produce l’Olio extravergine di oliva “Ul’ka”. Parovel valorizza da sempre il rapporta che lega indissolubilmente l’uomo alla natura di cui questo olio extravergine, realizzato con varietà di olive Bianchera Istriana è un chiaro esempio. Le sue note di giallo dorato sublimano la vista mentre sentori di mandorla, menta e rosmarino deliziano l’olfatto. Il suo gusto amaro e piccante lo rende infine un perfetto abbinamento per moltissime varietà di piatti. Noi vi suggeriamo di degustarlo con portate di pesce e crostacei, formaggi freschi e carni con cotture brevi e ad alta temperatura.

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